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Storia
CARATTERISTICHE DEL GINEPRO COMUNE
Il ginepro comune è una conifera, cresce in pascoli, boschi e ambienti aridi di montagna, anche fino ai 1500 metri, appare come arbusto o alberello sempre verde con tronco contorto, può essere alto da 1 a 10 metri, con foglie lineari, aghiformi e pungenti. Solo la pianta femminile produce le cosiddette “bacche”, che non sono frutti, ma strobili seminiferi , più correttamente chiamate “coccole”. Gli strobili maschili sono piccoli coni cilindrici ovoidali di colore giallastro producenti gametofiti protetti in grani di polline. Quelli femminili appaiono come piccoli coni di colore verdastro.
L’impollinazione avviene quando un grano di polline atterra su di uno strobilo femminile; essendo dioica ci vogliono due piante diverse perché questo avvenga.
La pianta femminile produce in ogni caso le cosiddette bacche. I semi maturano nell’autunno successivo all’impollinazione e sono racchiusi in un cono di colore brunastro chiamato galbulo (che però è più propriamente il nome dello strobilo seminifero legnoso del cipresso); squamoso e pruinoso, è composto da 4 squame carnose saldate tra loro contenenti da 1 a 3 semi angolosi ricchi di un olio essenziale aromatico.
Per il loro aspetto i coni sono facilmente scambiati per bacche e dunque volgarmente chiamati “bacche di ginepro”.
Sono ampiamente apprezzati per le loro doti aromatiche. Le cosiddette bacche o coccole sono largamente utilizzate tanto in cucina quanto in liquoreria. In cucina sono aroma indispensabile per la cacciagione e, spesso, per vari arrosti.
Distillati sono l’ingrediente caratterizzante del gin.
RACCOLTA DEL GINEPRO
Le nostre piante sono collocate a Canelli in collina, tra i 150/200 metri di altezza, in strada San Marco, una delle poche zone del nostro territorio non vitate.
La raccolta delle bacche di ginepro (Juniperus communis) può avvenire in più momenti dell’anno, solitamente o in primavera o in autunno, è possibile trovare sulle piante durante svariati periodi sia bacche di colore verde, sia bacche di colore blu.
Una volta raccolto il ginepro, viene setacciato e disteso su reti o vassoi, in un locale apposito per iniziare l’essiccatura, che può durare anche 15/30 gg a seconda del periodo, fino a che il suo colore blu brillante, non si spegne in un blu scuro, quasi tendente al nero . . .
Dopo l’essiccatura, viene messo in vasi di vetro e accantonato sino al momento in cui non sarà utilizzato per la distillazione del GIN.
La raccolta del ginepro è difficile, quasi eroica, viste le pendenze e le caratteristiche rudi della pianta, non certo docile al tatto.